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Bollettino Maggio 2025

Siccità Estrema

Intensità massima rilevata per alcune regioni

Situazione Generale

Secondo i dati Copernicus, a livello globale questo è stato il secondo Maggio più caldo registrato dal 1979, rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, mentre a livello europeo le temperature, che sono sempre molto più variabili, sono rimaste intorno alla media (-0.3°C). L’analisi sul trimestre primaverile evidenzia una concomitanza di piogge sotto la media nelle regioni centro-settentrionali europee, temperature sopra la media ovunque tranne che sulla penisola iberica e scarsa umidità dell’aria fra Europa centrale e orientale. Questi tre fattori stanno determinando condizioni di siccità che stanno influenzando le portate della maggior parte dei fiumi europei (eccetto i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo centro-occidentale). In media, a livello continentale questa è stata la primavera con i valori più bassi di portata (vedi mappa). Inoltre, anche sul lungo periodo molti Paesi sono interessati da siccità severo-estrema, con una percentuale più alta sul settore orientale europeo e su Gran Bretagna e Irlanda (mappa interattiva).
  • Invasi: I singoli invasi hanno comportamenti diversi a seconda delle zone. Tuttavia, in media, i volumi a Maggio 2025 sono fra il 30% e il 50% rispetto al totale di regolazione in Sicilia, Basilicata e Capitanata, mentre in Sardegna il valore medio si mantiene intorno al 60% (vedi mappe dei principali invasi).
  • In merito ai grandi laghi del nord Italia, al 6 Giugno 2025, i valori di riempimento sono tutti ben al di sopra della media, con il lago Maggiore che supera anche il volume massimo per concessione.
  • La produzione di energia idroelettrica in Sicilia nella settimana fra il 26 Maggio e il 1° Giugno si assesta al terzo valore più basso degli ultimi 10 anni, ma ben al di sopra del 2024.
Previsioni per i prossimi mesi
Per quanto riguarda le temperature dell’aria del trimestre Luglio-Settembre 2025, i dati d’insieme dei maggiori centri europei per le previsioni a medio termine prevedono valori sopra la media su tutta Europa con una probabilità del 70-100% praticamente ovunque. Stessa probabilità anche per le temperature superficiali del Mar Mediterraneo che dovrebbero restare al di sopra della media per tutto il trimestre. Per quanto riguarda le piogge, la previsione indica, con probabilità del 40-50% periodi più secchi su buona parte dell’Europaeccetto che sulle regioni mediterranee centrali e parte dei Balcani, dove le condizioni dovrebbero essere nella media, che però si riferisce comunque ai mesi più secchi dell’anno.

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Focus Mensile

Il VPD – Vapor Pressure Deficit è una misura di quanto è secca (alto VPD) o umida (basso VPD) l’aria. Il protrarsi nel tempo di alti valori di VPD o anomalie positive rispetto ai valori medi, soprattutto nei mesi più caldi, possono essere un indice di siccità e possono influire sull’evapotraspirazione e sulla richiesta idrica delle piante e quindi sulla produzione agricola, nonché sulla evaporazione dalle acque libere come laghi, bacini e fiumi. Le mappe di anomalia di Maggio mostrano una situazione altalenante, con valori positivi concentrati sulle regioni adriatiche centro-meridionali e ioniche nella prima parte del mese. nella seconda parte del mese le anomalie positive si “spostano” sulle zone alpine e in minor parte sullo Ionio e Sardegna orientale. La Sicilia si mantiene su valori negativi per quasi tutto il mese, in particolare fra il 10 e il 20 Maggio.
Indici di esposizione alla siccità
  • Percentuale di territorio regionale affetto da siccità severo-estrema: sul breve-medio periodo solo Campania e Puglia sono soggette al fenomeno (rispettivamente 1% e 5%). Rispetto ai 12 e 24 mesi, invece, le percentuali delle regioni meridionali aumentano, con Puglia, Campania, Sicilia e Calabria con le % più alte.
  • Percentuale di aree agricole interessate da siccità severo-estrema: Le superfici esposte sono limitate soprattutto al lungo e lunghissimo periodo ed in particolare per i prati-pascoli.
  • Percentuale di popolazione esposta a siccità: la fetta di popolazione interessata a deficit più o meno intensi di pioggia è fortemente ridotta, se non sul lungo e lunghissimo periodo.

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Indice SPI (Standardized Precipitation Index)

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Ad Maggio le piogge sono state in media o addirittura superiori alla norma non solo al nord e su alcune regioni adriatiche, ma anche e soprattutto in Sicilia e Calabria. A livello stagionale questa primavera si è rivelata piuttosto umida al centro-nord, ma aree sparse fra Calabria, Campania e Puglia settentrionale mostrano siccità da lieve a estrema. Siccità che si fa più estesa ed evidente sul medio e soprattutto lungo periodo (12 e 24 mesi), a dimostrare che le piogge di qualche mese non sono ancora sufficienti a colmare i deficit accumulati da oltre 2 anni.

Anomalie di Temperatura della Superficie Terrestre

La Land Surface Temperature – LST o temperatura superficiale è una Variabile Climatica Essenziale derivata da osservazioni satellitari e descrive processi quali gli scambi di energia e acqua fra l’atmosfera le superfici, sia che si tratti di terreni nudi, parte sommitale delle chiome di un bosco o di una coltura, strade o tetti di edifici, specchi d’acqua o fiumi, superfici innevate, ecc. Le temperature superficiali di Maggio sono state inferiori alla media su quasi tutta la penisola, eccetto che sull’arco alpino dal Piemonte al Veneto, Salento, Calabria e coste siciliane.
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Indice ESI (Evaporative Stress Index)

L’ESI indica qual è il tasso di evapotraspirazione rispetto alle condizioni normali, ed evidenzia tassi di utilizzo dell’acqua insolitamente alti o bassi. Nel mese di Maggio diverse zone della penisola hanno registrato valori negativi, soprattutto sulle regioni centrali e meridionali adriatiche e ioniche. Rispetto al trimestre, invece, prevalgono anomalie positive, in particolare su Sicilia e Sardegna orientali. Valori negativi si concentrano sulla parte alpina e prealpina e Appennini settentrionali.
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Indice VCI (Vegetation Condition Index)

Nella prima metà del mese la vegetazione forestale risulta essere in condizioni ottimali. Tuttavia valori di stress si notano in alcune aree alpine fra Lombardia e Veneto e Sardegna orientale.
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Indice Pluviometrico SPI

Indice scelto a livello internazionale, attraverso la “Dichiarazione di Lincoln”, per l’identificazione di siccità meteorologiche (SPI 3 mesi). Basato sulla sola precipitazione cumulata mensile (McKee et al., 1993), quantifica un deficit o surplus di pioggia rispetto ai valori medi, a diverse scale temporali (usualmente 1, 3, 6, 12, 24 e 48 mesi), consentendo la determinazione delle diverse tipologie di siccità, dalla meteorologica, all’agricola all’idrologica. Le serie di pioggia (almeno 30 anni) vengono adattate in una distribuzione gamma, successivamente trasformata in un distribuzione normale, con media zero e deviazione standard pari a 1. Tale standardizzazione permette il confronto fra diverse aree geografiche e climatiche. Le equazioni da cui deriva lo SPI sono di seguito rappresentate: dove H(x) è la probabilità cumulativa della pioggia xc e d sono delle costanti.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:

Riferimenti bibliografici

McKee T.B., Doesken N. J., Kliest J. (1993). The relationship of drought frequency and duration to time scales. In Proceedings of the 8th Conference of Applied Climatology, 17-22 January, Anaheim, CA. American Meterological Society, Boston, MA. 179-184.

Guttman, N. B. (1999). Accepting the Standandardized Precipitation Index: a calculation algorithm. J. Amer. Water Resour. Assoc., 35 (2), 311-322.

Indice ESI
Evaporative Stress Index

L’indice ESI (Evaporative Stress Index) quantifica anomalie temporali standardizzate del rapporto fra evapotraspirazione reale e potenziale e fornisce indicazioni “proxy” circa la rapida evoluzione dell’umidità superficiale del suolo e delle condizioni di stress delle colture. I valori dell’indice, calcolato con aggregazioni di brevi periodi (es. 4 settimane), forniscono indicazioni circa cambiamenti rapidi, mentre aggregazioni più lunghe, che integrano dati su periodi di tempo maggiori (es. 12 settimane), sono rappresentative di cambiamenti più lenti.


Riferimenti bibliografici

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007a: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: I. Model formulation. J. Geophys. Res., 112, D10117, doi:10110.11029/12006JD007506.

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007b: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: II. Surface moisture climatology. J. Geophys. Res., 112, D11112, doi:11110.11029/12006JD007507.

TCI
Temperature Condition Index

Temperature Condition Index



dove LSTi, LSTmin, e LSTmax sono rispettivamente l’ultima immagine LST disponibile e i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, relativi allo stesso periodo. In accordo con lo studio di Sun and Kafatos, per il calcolo del TCI invece della temperatura di brillanza viene utilizzata la LST. Nonostante l’LST sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset di LST (DOI: 10.5067/MODIS/MOD11A2.006) utilizzato per il calcolo dei TCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).


Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Sun D., Kafatos M. (2007). Note on the NDVI-LST relationship and the use of temperature-related drought indices over North America. Geophysical Research Letters, 34.

VCI
Vegetation Condition Index




dove NDVIi, NDVImin, e NDVImax sono rispettivamente l’ultima immagine NDVI disponibile ed i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, riferiti allo stesso periodo. Nonostante l’NDVI sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset degli indici di vegetazione (DOI: 10.5067/MODIS/MOD13Q1.006) utilizzato per il calcolo del VCI e dell’E-VCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).
 

Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

VHI
Vegetation Health Index



dove a, e b sono coefficienti che quantificano rispettivamente il contributo del VCI e del TCI nella risposta della vegetazione. Data la complessità del nostro ambiente e visto quanto esso sia caratterizzato da diversi tipi di vegetazione (dalle conifere e latifoglie sempreverdi Mediterranee alle conifere e latifoglie decidue temperate) che rispondono in maniera differente alla temperatura ed alla disponibilità idrica, ai coefficienti è stato assegnato lo stesso peso (0.5) per semplificare il calcolo dell’indice.


Riferimenti bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Kogan F.N. (2001). Operational space technology for global vegetation assessment. Bulletin of the American Meteorological Society. 82 (9), 1949-1964.