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Bollettino Aprile 2025

Siccità Estrema

Intensità massima rilevata per alcune regioni

Situazione Generale

Secondo i dati Copernicus, a livello globale questo è stato il secondo Aprile più caldo registrato dal 1979, rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, mentre a livello europeo risulta il sesto più caldo, con anomalie positive estese ovunque, eccetto che sulla penisola scandinava settentrionale, Bulgaria e Romania orientali e Turchia. Le piogge sono state superiori alla media su parte della regione finno-scandinava, penisola iberica, parte della Francia e dei Paesi Mediterranei, con il passaggio della tempesta Hans sulle regioni alpine occidentali fra Italia, Francia e Svizzera, che hanno causato frane, alluvioni e valanghe. Particolarmente secchi invece, i Paesi centro-settentrionali, la Gran Bretagna, l’Irlanda, e le zone centro-meridionali della penisola scandinava. Sul lungo periodo (12 mesi) la siccità severo-estrema interessa un’ampia fetta di territorio europeo orientale e la Gran Bretagna (vedi mappa interattiva).
  • Gli apporti nevosi, in termini di Equivalente Idrico Nivale (SWE) nei primi giorni di Maggio, confermano un andamento fortemente altalenante e che praticamente chiude la stagione in negativo con un -27% rispetto alla mediana 2011-2023. Gli Appennini, inoltre, rimangono le zone montuose con le criticità maggiori con il bacino del Tevere, ad esempio, a -98% (CIMA Foundation).
  • Invasi: I singoli invasi hanno comportamenti diversi a seconda delle zone. Tuttavia, in media, i volumi ad Aprile 2025 sono lievemente superiori al 30% rispetto al totale di regolazione in Sicilia, Basilicata e Capitanata, mentre in Sardegna il valore medio è intorno al 60% (vedi mappe dei principali invasi).
  • In merito ai grandi laghi del nord Italia, al 14 Maggio 2025, i valori di riempimento sono tutti ben al di sopra della media, con il lago Maggiore che supera anche il volume massimo per concessione.
  • La produzione di energia idroelettrica in Sicilia nella settimana fra il 5 e l’11 Maggio si assesta al secondo valore più basso degli ultimi 10 anni, ma ben al di sopra del terribile 2024.
Previsioni per i prossimi mesi
Per quanto riguarda le temperature dell’aria del trimestre Giugno-Settembre 2025, i dati d’insieme dei maggiori centri europei per le previsioni a medio termine prevedono valori sopra la media su tutta Europa con una probabilità del 60-100% quasi ovunque. Continuano ad essere superiori alla media anche le temperature superficiali del Mar Mediterraneo che dovrebbero restare al di sopra della media per tutto il trimestre. Per quanto riguarda le piogge, la previsione indica, con probabilità del 40-50% periodi più secchi sull’Europa settentrionale ed orientale, sul Mediterraneo centrale e Nord Africa. P.S.: Va comunque considerato che luglio è già di per se un mese secco.

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Focus Mensile

Il VPD – Vapor Pressure Deficit è una misura di quanto è secca (alto VPD) o umida (basso VPD) l’aria. Il protrarsi nel tempo di alti valori di VPD o anomalie positive rispetto ai valori medi, soprattutto nei mesi più caldi, possono essere un indice di siccità e possono influire sull’evapotraspirazione e sulla richiesta idrica delle piante e quindi sulla produzione agricola, nonché sulla evaporazione dalle acque libere come laghi, bacini e fiumi. Le mappe di anomalia di Aprile mostrano una prima decade con anomalie positive abbastanza diffuse, mentre nella seconda predominano aree con valori negativi che tornano a diventare leggermente positivi sulle regioni settentrionali nell’ultima parte del mese.
Indici di esposizione alla siccità
  • Percentuale di territorio regionale affetto da siccità severo-estrema: Sul brevissimo periodo solo Calabria e in minima parte Sicilia sono interessate, mentre sul medio si aggiungono Trentino-Alto Adige, Puglia e Basilicata. Rispetto ai 12 e 24 mesi, le percentuali delle regioni meridionali aumentano, rimanendo per lo più al di sopra del 5%.
  • Percentuale di aree agricole interessate da siccità severo-estrema: Le superfici esposte si contraggono ulteriormente, con i valori più alti sul lungo e lunghissimo periodo ed in particolare per i prati-pascoli.
  • Percentuale di popolazione esposta a siccità: la fetta di popolazione interessata a deficit più o meno intensi di pioggia è ridotta. Sul medio periodo si raggiungono i valori più alti, anche se sono relativi essenzialmente ad una siccità lieve.

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Indice SPI (Standardized Precipitation Index)

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Ad Aprile le piogge si sono concentrate soprattutto sulle zone tirreniche centro-settentrionali, in particolare Sardegna, Piemonte e Valle d’Aosta che sono state colpite anche dalla tempesta Hans, mentre al sud sono state più scarse. Una raffigurazione simile ha riguardato anche il trimestre, mentre sui sei mesi i valori erano per lo più nella norma. Sul lungo e lunghissimo periodo sono ancora evidenti tracce di siccità severo-estrema nelle regioni meridionali.

Anomalie di Temperatura della Superficie Terrestre

La Land Surface Temperature – LST o temperatura superficiale è una Variabile Climatica Essenziale derivata da osservazioni satellitari e descrive processi quali gli scambi di energia e acqua fra l’atmosfera le superfici, sia che si tratti di terreni nudi, parte sommitale delle chiome di un bosco o di una coltura, strade o tetti di edifici, specchi d’acqua o fiumi, superfici innevate, ecc. Le temperature superficiali di Aprile sono state superiori alla media su buona parte della penisola, in particolare nelle porzioni più settentrionali, mentre valori leggermente negativi hanno interessato la Sicilia meridionale, Calabria e Basilicata Ioniche e Puglia centro-meridionale.
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Indice ESI (Evaporative Stress Index)

L’ESI indica qual è il tasso di evapotraspirazione rispetto alle condizioni normali, ed evidenzia tassi di utilizzo dell’acqua insolitamente alti o bassi. Nel mese di Aprile, così come nel trimestre, i valori sono stati per lo più positivi, fatta eccezione per le zone alpine e su parte dell’Appennino.
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Indice VCI (Vegetation Condition Index)

Sia nella prima metà del mese che soprattutto nella seconda la vegetazione forestale risulta essere in condizioni favorevoli. Condizioni normali o segnali di stress lieve si possono identificare in alcune zone della Sardegna e nelle valli alpine, i cui valori, tuttavia, possono essere influenzati dalla presenza di neve o da terreno privo di copertura nevosa, ma che ancora non presenta vegetazione in avvio di stagione.
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Indice Pluviometrico SPI

Indice scelto a livello internazionale, attraverso la “Dichiarazione di Lincoln”, per l’identificazione di siccità meteorologiche (SPI 3 mesi). Basato sulla sola precipitazione cumulata mensile (McKee et al., 1993), quantifica un deficit o surplus di pioggia rispetto ai valori medi, a diverse scale temporali (usualmente 1, 3, 6, 12, 24 e 48 mesi), consentendo la determinazione delle diverse tipologie di siccità, dalla meteorologica, all’agricola all’idrologica. Le serie di pioggia (almeno 30 anni) vengono adattate in una distribuzione gamma, successivamente trasformata in un distribuzione normale, con media zero e deviazione standard pari a 1. Tale standardizzazione permette il confronto fra diverse aree geografiche e climatiche. Le equazioni da cui deriva lo SPI sono di seguito rappresentate: dove H(x) è la probabilità cumulativa della pioggia xc e d sono delle costanti.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:

Riferimenti bibliografici

McKee T.B., Doesken N. J., Kliest J. (1993). The relationship of drought frequency and duration to time scales. In Proceedings of the 8th Conference of Applied Climatology, 17-22 January, Anaheim, CA. American Meterological Society, Boston, MA. 179-184.

Guttman, N. B. (1999). Accepting the Standandardized Precipitation Index: a calculation algorithm. J. Amer. Water Resour. Assoc., 35 (2), 311-322.

Indice ESI
Evaporative Stress Index

L’indice ESI (Evaporative Stress Index) quantifica anomalie temporali standardizzate del rapporto fra evapotraspirazione reale e potenziale e fornisce indicazioni “proxy” circa la rapida evoluzione dell’umidità superficiale del suolo e delle condizioni di stress delle colture. I valori dell’indice, calcolato con aggregazioni di brevi periodi (es. 4 settimane), forniscono indicazioni circa cambiamenti rapidi, mentre aggregazioni più lunghe, che integrano dati su periodi di tempo maggiori (es. 12 settimane), sono rappresentative di cambiamenti più lenti.


Riferimenti bibliografici

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007a: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: I. Model formulation. J. Geophys. Res., 112, D10117, doi:10110.11029/12006JD007506.

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007b: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: II. Surface moisture climatology. J. Geophys. Res., 112, D11112, doi:11110.11029/12006JD007507.

TCI
Temperature Condition Index

Temperature Condition Index



dove LSTi, LSTmin, e LSTmax sono rispettivamente l’ultima immagine LST disponibile e i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, relativi allo stesso periodo. In accordo con lo studio di Sun and Kafatos, per il calcolo del TCI invece della temperatura di brillanza viene utilizzata la LST. Nonostante l’LST sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset di LST (DOI: 10.5067/MODIS/MOD11A2.006) utilizzato per il calcolo dei TCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).


Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Sun D., Kafatos M. (2007). Note on the NDVI-LST relationship and the use of temperature-related drought indices over North America. Geophysical Research Letters, 34.

VCI
Vegetation Condition Index




dove NDVIi, NDVImin, e NDVImax sono rispettivamente l’ultima immagine NDVI disponibile ed i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, riferiti allo stesso periodo. Nonostante l’NDVI sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset degli indici di vegetazione (DOI: 10.5067/MODIS/MOD13Q1.006) utilizzato per il calcolo del VCI e dell’E-VCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).
 

Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

VHI
Vegetation Health Index



dove a, e b sono coefficienti che quantificano rispettivamente il contributo del VCI e del TCI nella risposta della vegetazione. Data la complessità del nostro ambiente e visto quanto esso sia caratterizzato da diversi tipi di vegetazione (dalle conifere e latifoglie sempreverdi Mediterranee alle conifere e latifoglie decidue temperate) che rispondono in maniera differente alla temperatura ed alla disponibilità idrica, ai coefficienti è stato assegnato lo stesso peso (0.5) per semplificare il calcolo dell’indice.


Riferimenti bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Kogan F.N. (2001). Operational space technology for global vegetation assessment. Bulletin of the American Meteorological Society. 82 (9), 1949-1964.