Bollettino Luglio 2024

Siccità Estrema

Intensità massima rilevata per alcune regioni

Situazione Generale

Secondo i dati Copernicus, a livello globale questo è stato il secondo Luglio più caldo registrato dal 1979, rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Ma la cosa importante è inquadrare questi record in un contesto più ampio di incremento della temperatura costante (vedi grafico). A livello europeo l’anomalia è stata di +1.48°C (rispetto al ’91-’20), così come su buona parte dell’emisfero settentrionale e sull’Antartide orientale. Questo, insieme alla lunga serie di mesi con anomalie positive, ha creato vari impatti fra cui il diffondersi di numerosi incendi, come quelli in Canada (vedi foto satellitare). Le piogge sono state superiori alla media sulla Scandinavia, parte dell’Europa settentrionale e arco alpino, mentre il deficit si è concentrato sulla penisola iberica, Europa mediterranea e dell’est. Rispetto agli ultimi 12 mesi, la siccità continua ad affliggere i Paesi mediterranei, soprattutto quelli centro-orientali, e dell’Europa dell’est (vedi mappa).
  • grandi laghi del nord Italia, al 12 Agosto, mostrano un trend in diminuzione, ma ancora al di sopra della media di riempimento rispetto al massimo valore d’invaso disponibile (volume è compreso tra il limite minimo e il limite massimo dell’attività di regolazione delle acque). Gli invasi di Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna, invece, hanno valori di riempimento fortemente ridotti, in particolare quelli di Sicilia e Puglia (vedi grafico). L’erogazione di acqua ad uso irriguo della diga di Occhito, in Capitanata, è stata bloccata dal 12 Agosto per garantire le forniture ad uso potabile.
  • La produzione di energia idroelettrica nella settimana 5-11 Agosto in Sicilia è sempre ai valori minimi dal 2016, così come per la Sardegna.
Previsioni per i prossimi mesi
Per quanto riguarda le temperature dell’aria del trimestre Settembre-Novembre, i dati d’insieme dei maggiori centri europei per le previsioni a medio termine indicano valori sopra la media su tutta Europa, in particolare  su centro-sud Italia e Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo, con una probabilità che dal 70-100% del primo mese scende al 50-60% nel terzo. Le temperature superficiali del Mar Mediterraneo dovrebbero restare al di sopra della media per tutto il trimestre con una probabilità del 70-100%. Per quanto riguarda le piogge, si prevedono, con una probabilità del 40-50% valori inferiori alla media sui Paesi mediterranei, in particolare su penisola Iberica, mentre il nord Europa potrebbe essere interessato da precipitazioni sopra la media.

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Focus Mensile

Il VPD – Vapor Pressure Deficit è una misura di quanto è secca (alto VPD) o umida (basso VPD) l’aria. Il protrarsi nel tempo di alti valori di VPD o anomalie positive rispetto ai valori medi, soprattutto nei mesi più caldi, possono essere un indice di siccità e possono influire sull’evapotraspirazione e sulla richiesta idrica delle piante e quindi sulla produzione agricola. Le mappe di anomalia mostrano un trend positivo che va aumentando nel corso delle pentadi in particolare al sud e parte del centro. I periodi centrale e finale del mese sono quelli in cui il tasso evapotraspirativo è stato più forte.
Indici di esposizione alla siccità
  • Percentuale di territorio regionale affetto da siccità severo-estrema: nel mese di Luglio segnali di deficit più o meno intenso hanno interessato alcune aree delle regioni nord-orientali, in particolare il Trentino Alto-Adige e la Sicilia. Ma la siccità severo-estrema di lungo periodo (12 mesi) è quella che sta colpendo le maggiori aree del sud (fra il 10% del territorio sardo al 74% della Sicilia). Percentuale che si abbassa ma è sempre presente anche sui 24 mesi.
  • Percentuale di aree agricole interessate da siccità severo-estrema: prati-pascoli, colture non irrigue, e terreni misti continuano ad essere i più affetti dal fenomeno di lungo periodo (12 mesi).
  • Percentuale di popolazione esposta a siccità: il prolungato deficit di pioggia colpisce anche una buona fetta di popolazione (37%), con il 7% che sta vivendo una siccità severo-estrema da almeno 12 mesi.

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Indice SPI (Standardized Precipitation Index)

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A Luglio le piogge, già normalmente scarse nei mesi estivi, sono state inferiori alla media non solo in Sicilia e Sardegna meridionale, ma anche in varie zone fra il centro e il nord Italia, in particolare sul settore alpino orientale. Sul trimestre e i primi sei mesi dell’anno le abbondanti piogge primaverili hanno portato ad un notevole surplus su tutto il nord ed alcune aree del centro. Una siccità dal lieve-moderata è stata registrata su vari settori meridionali. La crisi idrica che sta interessando il sud e le isole maggiori è evidente sulle scale più lunghe. Rispetto agli ultimi 12 mesi, in particolare, la Sicilia e la Calabria risultano quelle maggiormente colpite, seguite da Puglia, Sardegna e Basilicata; deficit diffusi sono evidenti anche nelle regioni centrali. Sui 24 mesi il deficit è largamente confermato ancora in diverse zone del sud e isole maggiori.

Anomalie di Temperatura della Superficie Terrestre

Le temperature di Luglio continuano a far segnare anomalie fortemente positive al centro-sud, ma anche il nord è stato più caldo del normale eccetto che in alcune aree della Pianura padana occidentale. Secondo il CNR-ISAC, questo è stato il 3° Luglio più caldo dal 1800.
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Indice ESI (Evaporative Stress Index)

L’ESI indica qual è il tasso di evapotraspirazione rispetto alle condizioni normali. Le alte temperature di Luglio sono il fattore dominante che ha influito sui valori di Luglio. Le persistenti anomalie negative su tutto il sud si sono estense anche al centro-nord, in particolare fra Lombardia sud-orientale, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Anche rispetto al trimestre (8 Maggio – 30 Luglio) la situazione è simile, con valori negativi al sud e parte del centro e in diverse zone del nord Italia, soprattutto fra Vercelli e Novara, delta del Po e pianura veneta.
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Indice VCI (Vegetation Condition Index)

Nella prima parte del mese, a livello forestale, diverse aree del sud e isole maggiori presentano stress più o meno elevati. I valori molto bassi su arco alpino e Sila sono probabilmente influenzati negativamente da una copertura nuvolosa persistente. Nella seconda parte del mese sono visibili valori più bassi rispetto alla precedente quindicina anche sull’Appennino e colline toscane.
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Indice Pluviometrico SPI

Indice scelto a livello internazionale, attraverso la “Dichiarazione di Lincoln”, per l’identificazione di siccità meteorologiche (SPI 3 mesi). Basato sulla sola precipitazione cumulata mensile (McKee et al., 1993), quantifica un deficit o surplus di pioggia rispetto ai valori medi, a diverse scale temporali (usualmente 1, 3, 6, 12, 24 e 48 mesi), consentendo la determinazione delle diverse tipologie di siccità, dalla meteorologica, all’agricola all’idrologica. Le serie di pioggia (almeno 30 anni) vengono adattate in una distribuzione gamma, successivamente trasformata in un distribuzione normale, con media zero e deviazione standard pari a 1. Tale standardizzazione permette il confronto fra diverse aree geografiche e climatiche. Le equazioni da cui deriva lo SPI sono di seguito rappresentate: dove H(x) è la probabilità cumulativa della pioggia xc e d sono delle costanti.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:

Riferimenti bibliografici

McKee T.B., Doesken N. J., Kliest J. (1993). The relationship of drought frequency and duration to time scales. In Proceedings of the 8th Conference of Applied Climatology, 17-22 January, Anaheim, CA. American Meterological Society, Boston, MA. 179-184.

Guttman, N. B. (1999). Accepting the Standandardized Precipitation Index: a calculation algorithm. J. Amer. Water Resour. Assoc., 35 (2), 311-322.

Indice ESI
Evaporative Stress Index

L’indice ESI (Evaporative Stress Index) quantifica anomalie temporali standardizzate del rapporto fra evapotraspirazione reale e potenziale e fornisce indicazioni “proxy” circa la rapida evoluzione dell’umidità superficiale del suolo e delle condizioni di stress delle colture. I valori dell’indice, calcolato con aggregazioni di brevi periodi (es. 4 settimane), forniscono indicazioni circa cambiamenti rapidi, mentre aggregazioni più lunghe, che integrano dati su periodi di tempo maggiori (es. 12 settimane), sono rappresentative di cambiamenti più lenti.


Riferimenti bibliografici

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007a: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: I. Model formulation. J. Geophys. Res., 112, D10117, doi:10110.11029/12006JD007506.

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007b: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: II. Surface moisture climatology. J. Geophys. Res., 112, D11112, doi:11110.11029/12006JD007507.

TCI
Temperature Condition Index

Temperature Condition Index



dove LSTi, LSTmin, e LSTmax sono rispettivamente l’ultima immagine LST disponibile e i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, relativi allo stesso periodo. In accordo con lo studio di Sun and Kafatos, per il calcolo del TCI invece della temperatura di brillanza viene utilizzata la LST. Nonostante l’LST sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset di LST (DOI: 10.5067/MODIS/MOD11A2.006) utilizzato per il calcolo dei TCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).


Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Sun D., Kafatos M. (2007). Note on the NDVI-LST relationship and the use of temperature-related drought indices over North America. Geophysical Research Letters, 34.

VCI
Vegetation Condition Index




dove NDVIi, NDVImin, e NDVImax sono rispettivamente l’ultima immagine NDVI disponibile ed i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, riferiti allo stesso periodo. Nonostante l’NDVI sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset degli indici di vegetazione (DOI: 10.5067/MODIS/MOD13Q1.006) utilizzato per il calcolo del VCI e dell’E-VCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).
 

Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

VHI
Vegetation Health Index



dove a, e b sono coefficienti che quantificano rispettivamente il contributo del VCI e del TCI nella risposta della vegetazione. Data la complessità del nostro ambiente e visto quanto esso sia caratterizzato da diversi tipi di vegetazione (dalle conifere e latifoglie sempreverdi Mediterranee alle conifere e latifoglie decidue temperate) che rispondono in maniera differente alla temperatura ed alla disponibilità idrica, ai coefficienti è stato assegnato lo stesso peso (0.5) per semplificare il calcolo dell’indice.


Riferimenti bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Kogan F.N. (2001). Operational space technology for global vegetation assessment. Bulletin of the American Meteorological Society. 82 (9), 1949-1964.