Bollettino Marzo 2025

Siccità Estrema

Intensità massima rilevata per alcune regioni

Situazione Generale

Secondo i dati Copernicus, a livello globale questo è stato il secondo Marzo più caldo registrato dal 1979, rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, mentre a livello europeo risulta il più caldo. Solo sulla penisola iberica e parte della Francia le anomalie sono state inferiori alla media (vedi mappa). Le piogge sono state superiori alla media in Norvegia e su buona parte dell’Europa meridionale, soprattutto nella penisola iberica dove si sono registrati anche diversi eventi estremi, così come Italia, Bosnia-Erzegovina e Croazia. Particolarmente secchi invece, i Paesi centro-settentrionali, il Regno Unito, l’Irlanda, la Svezia e la Grecia meridionale. Sul lungo periodo (12 mesi) la siccità severo-estrema interessa buona parte dei Paesi europei, con percentuali variabili (vedi mappa interattiva).
  • Gli apporti nevosi, in termini di Equivalente Idrico Nivale (SWE) alla prima decade di Aprile, hanno un andamento negativo che in generale è di circa -34% rispetto alla mediana 2011-2023, anche se sono gli Appennini quelli che continuano ad avere il deficit maggiore, con il bacino del Tevere a -89% (CIMA Foundation).
  • Invasi: I singoli invasi hanno comportamenti diversi a seconda delle zone. Tuttavia, in media, i volumi a Marzo 2025 sono stati al di sotto del 60% rispetto al totale di regolazione. In particolare Puglia (Capitanata) e Sicilia si attestano rispettivamente al 33% e 31% medi, anche se per la Sicilia c’è un lieve incremento rispetto ai valori di Marzo 2024 (vedi grafico).
  • In merito ai grandi laghi del nord Italia, al 14 Aprile 2025, presentano tutti valori di riempimento ben al di sopra della media.
  • La produzione di energia idroelettrica in Sicilia e Sardegna nella settimana fra il 31 Marzo e i 6 Aprile continua il recupero e presenta valori nettamente superiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Previsioni per i prossimi mesi
Per quanto riguarda le temperature dell’aria del trimestre Maggio-Luglio 2025, i dati d’insieme dei maggiori centri europei per le previsioni a medio termine continuano a fornire valori sopra la media su tutta Europa con una probabilità del 70-100% soprattutto sull’area mediterranea. Stessa cosa vale per le temperature superficiali del Mar Mediterraneo che dovrebbero restare al di sopra della media per tutto il trimestre con una probabilità del 70-100%. Per quanto riguarda le piogge, la previsione indica valori per lo più in media, con probabilità del 40-50% di periodi più secchi sul finire del trimestre, soprattutto sull’Europa dell’est. P.S.: Va comunque considerato che luglio è già di per se un mese secco.

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Focus Mensile

Il VPD – Vapor Pressure Deficit è una misura di quanto è secca (alto VPD) o umida (basso VPD) l’aria. Il protrarsi nel tempo di alti valori di VPD o anomalie positive rispetto ai valori medi, soprattutto nei mesi più caldi, possono essere un indice di siccità e possono influire sull’evapotraspirazione e sulla richiesta idrica delle piante e quindi sulla produzione agricola, nonché sulla evaporazione dalle acque libere come laghi, bacini e fiumi. Le mappe di anomalia di Marzo mostrano andamenti altalenanti fra anomalie positive e negative. I primi cinque giorni del mese mostrano valori positivi lungo l’Appennino e le Alpi centro-orientali; anomalie positive che ritornano anche fra il 16 e il 20 Marzo soprattutto al sud e poi nell’ultima pentade del mese lungo tutto l’arco alpino.
Indici di esposizione alla siccità
  • Percentuale di territorio regionale affetto da siccità severo-estrema: il sud continua ad avere diverse zone interessate da deficit importanti, relativamente a periodi medio lunghi. I valori maggiori si concentrano in Calabria e Puglia.
  • Percentuale di aree agricole interessate da siccità severo-estrema: Le superfici esposte sono notevolmente ridotte, con le percentuali maggiori che riguardano i prati-pascoli sul lungo periodo.
  • Percentuale di popolazione esposta a siccità: una fetta di popolazione che oscilla fra il 17% e quasi il 40% è interessata da una siccità lieve o moderata, soprattutto sulle scale temporali breve e media. Un 3%, invece si trova sotto siccità severo-estrema relativamente al periodo autunno-invernale.

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Indice SPI (Standardized Precipitation Index)

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A Marzo le piogge sono state decisamente superiori alla media quasi ovunque, eccetto in alcune aree del meridione. Anche il trimestre mantiene un surplus diffusa, anche se di intensità inferiore. Segni di deficit sono presenti sul Gargano e in zone sparse fra Campania e Calabria. Il deficit si fa più diffuso e intenso dal trimestre ai 24 mesi, con siccità estrema ancora concentrata nelle regioni meridionali.

Anomalie di Temperatura della Superficie Terrestre

La Land Surface Temperature – LST o temperatura superficiale è una Variabile Climatica Essenziale derivata da osservazioni satellitari e descrive processi quali gli scambi di energia e acqua fra l’atmosfera le superfici, sia che si tratti di terreni nudi, parte sommitale delle chiome di un bosco o di una coltura, strade o tetti di edifici, specchi d’acqua o fiumi, superfici innevate, ecc.   Le temperature superficiali di Marzo sono state superiori alla media ovunque, a parte alcune aree in Piemonte e Trentino-Alto Adige. Le anomalie maggiori si sono registrate in Abruzzo e Sicilia settentrionale.
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Indice ESI (Evaporative Stress Index)

L’ESI indica qual è il tasso di evapotraspirazione rispetto alle condizioni normali, ed evidenzia tassi di utilizzo dell’acqua insolitamente alti o bassi.   Nelle settimane fra il 6 Marzo e il 2 Aprile le anomalie negative sono concentrate sull’arco alpino, lungo l’Appennino, in particolare quello meridionale, mentre le altre zone registrano valori anche fortemente positivi. Rispetto alle 12 settimane (9 Gennaio – 2 Aprile), invece, le anomalie positive sono meno estese ed intense, mentre valori negativi anche intensi sono presenti soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale e Alpi orientali.
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Indice Pluviometrico SPI

Indice scelto a livello internazionale, attraverso la “Dichiarazione di Lincoln”, per l’identificazione di siccità meteorologiche (SPI 3 mesi). Basato sulla sola precipitazione cumulata mensile (McKee et al., 1993), quantifica un deficit o surplus di pioggia rispetto ai valori medi, a diverse scale temporali (usualmente 1, 3, 6, 12, 24 e 48 mesi), consentendo la determinazione delle diverse tipologie di siccità, dalla meteorologica, all’agricola all’idrologica. Le serie di pioggia (almeno 30 anni) vengono adattate in una distribuzione gamma, successivamente trasformata in un distribuzione normale, con media zero e deviazione standard pari a 1. Tale standardizzazione permette il confronto fra diverse aree geografiche e climatiche. Le equazioni da cui deriva lo SPI sono di seguito rappresentate: dove H(x) è la probabilità cumulativa della pioggia xc e d sono delle costanti.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:

Riferimenti bibliografici

McKee T.B., Doesken N. J., Kliest J. (1993). The relationship of drought frequency and duration to time scales. In Proceedings of the 8th Conference of Applied Climatology, 17-22 January, Anaheim, CA. American Meterological Society, Boston, MA. 179-184.

Guttman, N. B. (1999). Accepting the Standandardized Precipitation Index: a calculation algorithm. J. Amer. Water Resour. Assoc., 35 (2), 311-322.

Indice ESI
Evaporative Stress Index

L’indice ESI (Evaporative Stress Index) quantifica anomalie temporali standardizzate del rapporto fra evapotraspirazione reale e potenziale e fornisce indicazioni “proxy” circa la rapida evoluzione dell’umidità superficiale del suolo e delle condizioni di stress delle colture. I valori dell’indice, calcolato con aggregazioni di brevi periodi (es. 4 settimane), forniscono indicazioni circa cambiamenti rapidi, mentre aggregazioni più lunghe, che integrano dati su periodi di tempo maggiori (es. 12 settimane), sono rappresentative di cambiamenti più lenti.


Riferimenti bibliografici

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007a: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: I. Model formulation. J. Geophys. Res., 112, D10117, doi:10110.11029/12006JD007506.

Anderson, M. C., J. M. Norman, J. R. Mecikalski, J. P. Otkin, and W. P. Kustas, 2007b: A climatological study of evapotranspiration and moisture stress across the continental U.S. based on thermal remote sensing: II. Surface moisture climatology. J. Geophys. Res., 112, D11112, doi:11110.11029/12006JD007507.

TCI
Temperature Condition Index

Temperature Condition Index



dove LSTi, LSTmin, e LSTmax sono rispettivamente l’ultima immagine LST disponibile e i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, relativi allo stesso periodo. In accordo con lo studio di Sun and Kafatos, per il calcolo del TCI invece della temperatura di brillanza viene utilizzata la LST. Nonostante l’LST sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset di LST (DOI: 10.5067/MODIS/MOD11A2.006) utilizzato per il calcolo dei TCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).


Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Sun D., Kafatos M. (2007). Note on the NDVI-LST relationship and the use of temperature-related drought indices over North America. Geophysical Research Letters, 34.

VCI
Vegetation Condition Index




dove NDVIi, NDVImin, e NDVImax sono rispettivamente l’ultima immagine NDVI disponibile ed i valori minimo e massimo assoluti lungo la serie temporale, riferiti allo stesso periodo. Nonostante l’NDVI sia calcolato per tutto l’anno, durante il periodo autunno-invernale le immagini satellitari sono più influenzate dalla maggiore copertura nuvolosa che contraddistingue questi mesi più freddi. Il dataset degli indici di vegetazione (DOI: 10.5067/MODIS/MOD13Q1.006) utilizzato per il calcolo del VCI e dell’E-VCI proviene dall’elaborazione delle immagini dello strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) del satellite Terra (EOS AM-1).
 

Riferimenti Bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

VHI
Vegetation Health Index



dove a, e b sono coefficienti che quantificano rispettivamente il contributo del VCI e del TCI nella risposta della vegetazione. Data la complessità del nostro ambiente e visto quanto esso sia caratterizzato da diversi tipi di vegetazione (dalle conifere e latifoglie sempreverdi Mediterranee alle conifere e latifoglie decidue temperate) che rispondono in maniera differente alla temperatura ed alla disponibilità idrica, ai coefficienti è stato assegnato lo stesso peso (0.5) per semplificare il calcolo dell’indice.


Riferimenti bibliografici

Kogan, F. N. (1995). Application of vegetation index and brightness temperature for drought detection. Advances in Space Research. 15, 91-100.

Kogan F.N. (2001). Operational space technology for global vegetation assessment. Bulletin of the American Meteorological Society. 82 (9), 1949-1964.