Dal punto di vista delle precipitazioni in Toscana Agosto è risultato più secco quasi ovunque, soprattutto nella seconda decade. Più della metà dei capoluoghi ha registrato una precipitazione inferiore al 50%.
Anche il numero di giorni piovosi dei capoluoghi è stato inferiore alla media con i valori più bassi a Grosseto (-100%), Pisa e Livorno (-69% e -64% rispettivamente).
Dal punto di vista termico Agosto ha fatto registrare temperature massime sopra la media su tutto il settore centrale e parte dell’Appennino. L’anomalia positiva delle minime è stata più frammentata, con i valori più alti in Val di Chiana, Chianti senese, grossetano meridionale e isole maggiori.
L’indice SPI preliminare calcolato sul breve periodo evidenzia un deficit di pioggia molto intenso su buona parte dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche settentrionali. Siccità da lieve a severa in Liguria, sul settore nord-orientale, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Sicilia. Sul medio periodo la siccità risulta molto più intensa. I valori degli ultimi 12 mesi mostrano i deficit più estesi ed intensi in Piemonte ed Emilia Romagna, Appennino Tosco-Emiliano, al confine fra Marche e Umbria. Siccità moderata anche in Sicilia, sulle Madonie e sugli Erei.
N.B.: Da Marzo 2022 l’indice SPI viene calcolato a partire da dati di pioggia del dataset globale MSWEP-GloH2O.
L’Indice giornaliero EDI (Effective Drought Index) sui 10 capoluoghi toscani mostra l’intensificarsi della siccità a Grosseto e la comparsa di del fenomeno, anche se con livelli moderati nelle stazioni di Firenze e Siena. Siccità moderata è comparsa anche ad Arezzo anche se l’episodio non è stato continuo.
Il grafico mostra l’andamento di EDI (indice giornaliero) delle principali città toscane da Gennaio 2017 all’ultimo mese disponibile.
Valori negativi indicano siccità con diverso grado di intensità, mentre valori positivi indicano situazioni di piovosità maggiore della norma.
Sono evidenti le siccità che hanno colpito la regione, in particolare nel 2017, nella prima metà del 2019 e nel 2021 (a Grosseto), così come il periodo umido nel 2018 e 2021.
N.B.: Per il periodo autunno-invernale le informazioni satellitari sono negativamente condizionate dalla copertura nuvolosa e gli indici TCI, VCI e VHI possono dare risultati meno attendibili.
L’indice TCI (Temperature Condition Index) calcolato fra fine Luglio e la prima decade di Agosto evidenzia condizioni di stress termico nelle regioni centrali e meridionali, in particolare versante adriatico fra Romagna e Molise, leccese, Appennino campano e Sicilia centro-meridionale. Nella parte centrale del mese le temperature risultano migliorare, anche se zone con stress più lieve si estendono anche al Nord.
L’indice VCI (Vegetation Condition Index) relativo ai boschi italiani fra fine Luglio e metà Agosto mostra zone sparse con stress elevato lungo tutta la penisola, in particolare nel settore ligure, Appennino centrale fra Lazio e Abruzzo, Puglia centro-meridionale e Sicilia centro-meridionale. Nella seconda metà del mese l’Appennino settentrionale presenta uno stress meno intenso, ma più diffuso. Peggiorano le condizioni dei boschi piemontesi e sardi.
L’indice complessivo VHI (Vegetation Health Index) mostra la persistenza di uno stress anche intenso che interessa le zone adriatiche e la Val Padana, le regioni meridionali e la Sicilia. Nella seconda e terza decade di Agosto le aree interessate da stress sono più contenute al sud e centro Italia, ma si intensificano ed estendono in Emilia Romagna e Piemonte.
L’invaso di Bilancino, con 57,72 milioni di m3, chiude Agosto in flessione rispetto al valore registrato alla fine del mese precedente (63,96 milioni di m3) (dati Publiacqua S.p.A.).
Articoli della stampa locale e nazionale per il periodo considerato.
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Indice che considera l’accumulo o il deficit di acqua giornaliero ed è funzione della pioggia necessaria al rientro dei parametri alla normalità, ovvero il recupero dopo il deficit accumulato a partire dall’insorgere di un evento siccitoso.
Si basa sul concetto di “precipitazione effettiva”, ovvero la somma della pioggia giornaliera con una funzione di riduzione legata al tempo (Byun & Wilhite, 1999).
Permette una rapida e precisa misura del livello corrente della risorsa idrica a disposizione e soprattutto consente l’individuazione di siccità anche di breve periodo.
Come per lo SPI, la standardizzazione permette il confronto fra stazioni collocate in aree geografiche e climatiche diverse.
La “precipitazione effettiva”, che indica la riduzione giornaliera della risorsa idrica, viene calcolata con la seguente equazione:
dove Pm è la pioggia m giorni prima; i rappresenta il numero di giorni durante i quali le piogge sono sommate per calcolare l’intensità della siccità. Di solito i è pari a 365 giorni, in quanto un anno può essere rappresentativo delle risorse idriche disponibili o immagazzinate per un lungo periodo.
Una volta calcolata la pioggia effettiva EPi e la pioggia effettiva media climatologica (MEP), viene calcolata la deviazione della precipitazione effettiva (DEP) dalla media (MEP) che indica un deficit o surplus di acqua per un dato giorno e luogo:
DEP = EP – MEP
Infine viene effettuato il computo del valore standardizzato della DEP, ovvero l’EDI:
EDI = DEP / ST(DEP)
dove ST(DEP) e la deviazione standard di ciascun DEP giornaliero.
Utilizzando valori giornalieri nell’elaborazione dell’indice, è più facile che, nell’andamento generale, si evidenzino dei picchi in cui precipitazioni abbondanti facciano ritornare, più o meno temporaneamente, la situazione nella norma.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:
Byun HR., Wilhite D. A. (1999). Objective Quantification of Drought Severity and Duration. Journal of Climate. 12, 2747-2756