Dal punto di vista delle precipitazioni in Toscana Dicembre è stato decisamente più piovoso, con oltre il 50% in più ovunque tranne che a Massa e Grosseto (+32% e +43% rispettivamente).
Anche il numero di giorni piovosi dei capoluoghi è stato superiore alla media a parte Grosseto e Arezzo, con -6% e +3%.
Dal punto di vista termico Dicembre ha fatto registrare temperature massime sopra la media diffuse su buona parte del territorio regionale. Le minime sono state più alte su diversi rilievi appenninici, Alpi Apuane, Pratomagno, in Val d’Elsa, nel grossetano orientale e sulle isole.
N.B.: I dati di temperatura e pioggia provengono da stazioni del Consorzio LaMMA, Aeronautica Militare e SIR Toscana.
L’indice SPI preliminare calcolato sul breve periodo evidenzia ancora un deficit di pioggia nel Nord-ovest, in Veneto, Emilia-Romagna e alta Toscana. In Sicilia, Sardegna e coste campane i valori risultano superiori alla media. Sul medio periodo le zone affette da siccità sono più estese, così come sul lungo periodo, dove anche l’intensità risulta medio-elevata.
N.B.: Da Marzo 2022 l’indice SPI viene calcolato a partire da dati di pioggia del dataset globale MSWEP-GloH2O.
L’Indice giornaliero EDI (Effective Drought Index) sui 10 capoluoghi toscani mostra una situazione di normalità diffusa. Lucca e Pistoia chiudono il mese (e l’anno) addirittura con un surplus e anche Grosseto, città con i maggiori problemi, chiude in media, a parte una prima parte di Dicembre ancora in siccità moderata.
Il grafico mostra l’andamento di EDI (indice giornaliero) delle principali città toscane da Gennaio 2017 all’ultimo mese disponibile.
Valori negativi indicano siccità con diverso grado di intensità, mentre valori positivi indicano situazioni di piovosità maggiore della norma.
Sono evidenti le siccità che hanno colpito la regione, in particolare nel 2017, nella prima metà del 2019 e nel 2021 (a Grosseto), così come il periodo umido nel 2018 e 2021.
N.B.: Per il periodo autunno-invernale le informazioni satellitari sono negativamente condizionate dalla copertura nuvolosa e gli indici TCI, VCI e VHI possono dare risultati meno attendibili.
L’indice TCI (Temperature Condition Index) della prima metà di Dicembre indica condizioni normali o favorevoli praticamente ovunque. Nella seconda metà del mese, le temperature sono state più altre della norma, in particolare durante l’ultima pentade, quando in alcune zone della penisola si sono raggiunte temperature primaverili che hanno sfiorato i 20°C.
L’indice VCI (Vegetation Condition Index) relativo ai boschi italiani per il mese di Dicembre mostra condizioni favorevoli ovunque. Le classi con valori più bassi sono influenzate dalla presenza di neve o nuvole.
L’indice complessivo VHI (Vegetation Health Index) nella prima metà del mese non mostra condizioni di stress sulla penisola. La seconda parte del mese è influenzata dalla presenza di nubi e neve sui rilievi maggiori, ma risulta, nel complesso, priva di stress.
L’invaso di Bilancino, con 61,38 milioni di m3, chiude Dicembre in netto aumento rispetto al valore registrato alla fine del mese precedente (48,2 milioni di m3), che corrisponde all’88,8% della capacità totale (dati Publiacqua S.p.A.).
Articoli della stampa locale e nazionale per il periodo considerato.
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Indice che considera l’accumulo o il deficit di acqua giornaliero ed è funzione della pioggia necessaria al rientro dei parametri alla normalità, ovvero il recupero dopo il deficit accumulato a partire dall’insorgere di un evento siccitoso.
Si basa sul concetto di “precipitazione effettiva”, ovvero la somma della pioggia giornaliera con una funzione di riduzione legata al tempo (Byun & Wilhite, 1999).
Permette una rapida e precisa misura del livello corrente della risorsa idrica a disposizione e soprattutto consente l’individuazione di siccità anche di breve periodo.
Come per lo SPI, la standardizzazione permette il confronto fra stazioni collocate in aree geografiche e climatiche diverse.
La “precipitazione effettiva”, che indica la riduzione giornaliera della risorsa idrica, viene calcolata con la seguente equazione:
dove Pm è la pioggia m giorni prima; i rappresenta il numero di giorni durante i quali le piogge sono sommate per calcolare l’intensità della siccità. Di solito i è pari a 365 giorni, in quanto un anno può essere rappresentativo delle risorse idriche disponibili o immagazzinate per un lungo periodo.
Una volta calcolata la pioggia effettiva EPi e la pioggia effettiva media climatologica (MEP), viene calcolata la deviazione della precipitazione effettiva (DEP) dalla media (MEP) che indica un deficit o surplus di acqua per un dato giorno e luogo:
DEP = EP – MEP
Infine viene effettuato il computo del valore standardizzato della DEP, ovvero l’EDI:
EDI = DEP / ST(DEP)
dove ST(DEP) e la deviazione standard di ciascun DEP giornaliero.
Utilizzando valori giornalieri nell’elaborazione dell’indice, è più facile che, nell’andamento generale, si evidenzino dei picchi in cui precipitazioni abbondanti facciano ritornare, più o meno temporaneamente, la situazione nella norma.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:
Byun HR., Wilhite D. A. (1999). Objective Quantification of Drought Severity and Duration. Journal of Climate. 12, 2747-2756