Dal punto di vista delle precipitazioni in Toscana Ottobre è risultato più secco soprattutto nelle zone del medio-basso Valdarno e del senese e grossetano. Fanno eccezione le zone appenniniche di confine fra province di Firenze e Arezzo ed Emilia Romagna dove le piogge sono state in media o lievemente superiori.
Anche il numero di giorni piovosi dei capoluoghi è stato inferiore alla media ovunque con valori tutti inferiori a -50%.
Dal punto di vista termico Ottobre ha fatto registrare temperature massime in media lungo le zone costiere e nel Valdarno, ma inferiori nelle colline centrali, sull’Appennino e zone di sud-est. Le minime sono risultate al disotto della media praticamente ovunque, con anomalie anche inferiori a -2°C.
L’indice SPI preliminare calcolato sia sul breve e medio periodo evidenzia un deficit di pioggia molto intenso su buona parte dell’Italia, con poche eccezioni sull’arco alpino e regioni meridionali Calabria e Sicilia.
Sul lungo periodo persistono deficit in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Nord dell’Umbria e Puglia.
E’ da rimarcare come sulla Sicilia orientale si sia passati da un deficit moderato-severo dello SPI3 e SPI6 di Settembre ad un surplus moderato in un solo mese a causa degli eventi molto intensi occorsi ad Ottobre.
N.B.: Da Marzo 2022 l’indice SPI viene calcolato a partire da dati di pioggia del dataset globale MSWEP-GloH2O.
L’Indice giornaliero EDI (Effective Drought Index) sui 10 capoluoghi toscani mostra l’aggravarsi della situazione a Grosseto che chiude il mese con una siccità estrema. Anche le altre città chiudono Ottobre con un trend negativo, e valori di siccità moderata tranne che a Pistoia, Massa e Lucca.
Il grafico mostra l’andamento di EDI (indice giornaliero) delle principali città toscane da Gennaio 2017 all’ultimo mese disponibile.
Valori negativi indicano siccità con diverso grado di intensità, mentre valori positivi indicano situazioni di piovosità maggiore della norma.
Sono evidenti le siccità che hanno colpito la regione, in particolare nel 2017, nella prima metà del 2019 e nel 2021 (a Grosseto), così come il periodo umido nel 2018 e 2021.
N.B.: Per il periodo autunno-invernale le informazioni satellitari sono negativamente condizionate dalla copertura nuvolosa e gli indici TCI, VCI e VHI possono dare risultati meno attendibili.
L’indice TCI (Temperature Condition Index) per la prima metà di Ottobre evidenzia condizioni favorevoli o normali su tutta la penisola. Nella seconda metà del mese, invece, il nord-est, la Valle D’Aosta, le alpi piemontesi occidentali, parte della Toscana centro-meridionale e il Lazio settentrionale risultano presentare condizioni di stress.
L’indice VCI (Vegetation Condition Index) relativo ai boschi italiani nella prima metà di Ottobre mostra condizioni da normali a favorevoli su quasi tutto il territorio nazionale, con limitate aree di stress in Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria e Sicilia. Nella seconda metà del mese si intensificano i valori di stress nella Toscana e Sardegna meridionale.
L’indice complessivo VHI (Vegetation Health Index) della prima metà di Ottobre mostra la presenza di uno stress anche severo nel Piemonte centrale, Lungo il Po fra Lombardia ed Emilia, in Toscana, Umbria, Lazio, Sardegna e zone montuose fra Puglia e Basilicata. Nella seconda metà del mese le aree affette da stress si intensificano ed estendono ulteriormente.
L’invaso di Bilancino, con 47,84 milioni di m3, chiude Ottobre in flessione rispetto al valore registrato alla fine del mese precedente (50,19 milioni di m3) (dati Publiacqua S.p.A.).
Articoli della stampa locale e nazionale per il periodo considerato.
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Indice che considera l’accumulo o il deficit di acqua giornaliero ed è funzione della pioggia necessaria al rientro dei parametri alla normalità, ovvero il recupero dopo il deficit accumulato a partire dall’insorgere di un evento siccitoso.
Si basa sul concetto di “precipitazione effettiva”, ovvero la somma della pioggia giornaliera con una funzione di riduzione legata al tempo (Byun & Wilhite, 1999).
Permette una rapida e precisa misura del livello corrente della risorsa idrica a disposizione e soprattutto consente l’individuazione di siccità anche di breve periodo.
Come per lo SPI, la standardizzazione permette il confronto fra stazioni collocate in aree geografiche e climatiche diverse.
La “precipitazione effettiva”, che indica la riduzione giornaliera della risorsa idrica, viene calcolata con la seguente equazione:
dove Pm è la pioggia m giorni prima; i rappresenta il numero di giorni durante i quali le piogge sono sommate per calcolare l’intensità della siccità. Di solito i è pari a 365 giorni, in quanto un anno può essere rappresentativo delle risorse idriche disponibili o immagazzinate per un lungo periodo.
Una volta calcolata la pioggia effettiva EPi e la pioggia effettiva media climatologica (MEP), viene calcolata la deviazione della precipitazione effettiva (DEP) dalla media (MEP) che indica un deficit o surplus di acqua per un dato giorno e luogo:
DEP = EP – MEP
Infine viene effettuato il computo del valore standardizzato della DEP, ovvero l’EDI:
EDI = DEP / ST(DEP)
dove ST(DEP) e la deviazione standard di ciascun DEP giornaliero.
Utilizzando valori giornalieri nell’elaborazione dell’indice, è più facile che, nell’andamento generale, si evidenzino dei picchi in cui precipitazioni abbondanti facciano ritornare, più o meno temporaneamente, la situazione nella norma.
La tabella seguente indica le classi di siccità o surplus in base ai valori dell’indice:
Byun HR., Wilhite D. A. (1999). Objective Quantification of Drought Severity and Duration. Journal of Climate. 12, 2747-2756